Viaggio in… Corea
Quattro film che segnano la storia del cinema coreano degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta e che testimoniano l’evoluzione della società in un periodo di grandi sommovimenti. Dei trentasei anni di occupazione giapponese, per esempio, si trova traccia in Spring on the Korean Peninsula e Goryeojang. Il primo diretto da Lee Byung-il, che in Giappone ha studiato cinema, il secondo ambientato proprio in quel periodo. Madame Freedom e Obaltan propongono invece uno spaccato della società negli anni successivi alla guerra riflettendo sul tema dei reduci e sul cambio di costumi a seguito dell’occidentalizzazione del paese.
La rassegna è stata organizzata con il sostegno del Korean Film Archive, che ha digitalizzato e restaurato i film.
Lee Byung-il
Spring on the Korean Peninsula
(Corea del Sud 1941, 84’, DCP, b/n, v.o. sott. ingl.)
Un giovane regista e la sua troupe lottano per portare sul grande schermo la famosa storia coreana di Chunghyang. Diviso tra due donne molto diverse e alle prese con la rovina finanziaria, il regista compie una scelta avventata e sciocca per realizzare i suoi sogni. Visivamente accattivante, questo film offre uno sguardo affascinante sull’industria cinematografica coreana dell’epoca.
Dom 21, h. 16.00
Lun 22, h. 20.30
Han Hyeong-mo
Madame Freedom
(Corea del Sud 1956, 126’, DCP, b/n, v.o. sott. ingl.)
Film-scandalo degli anni Cinquanta, Madame Freedom è il ritratto di una donna sposata che viene a contatto con la nuova Corea consumistica e occidentalizzata ed entra in contrasto con la vita familiare: un esempio dei personaggi femminili dell’epoca, in bilico fra la tradizione e il richiamo della libertà. Le recensioni caustiche che accusavano il film di essere immorale non fecero altro che aumentarne la popolarità.
Dom 21, h. 18.00
Mar 23, h. 18.00
Yu Hyun-mok
Aimless Bullet/Obaltan
(Corea del Sud 1961, 107’, DCP, b/n, v.o. sott. ingl.)
Ambientato due anni dopo la guerra di Corea, il film segue le vicende di due fratelli: uno con un deprimente lavoro che non basta a mantenere la sua famiglia, l’altro veterano disoccupato che non è riuscito dopo la guerra a reintegrarsi in una società sempre più cinica e arrivista. Nel 1999 venne votato come il più grande film della storia sudcoreana.
Dom 21, h. 20.30
Lun 22, h. 18.00
Kim Ki-young
Goryeojang
(Corea 1963, 110’, DCP, b/n, v.o. sott. ingl.)
Goryeojang è un termine usato per descrivere la mitica usanza di abbandonare i propri genitori sulle montagne quando invecchiano. Il film di Kim Ki-young è ambientato in un villaggio preda di una carestia causata da una grave siccità, e osserva tutta una serie di personaggi e la loro lotta per la sopravvivenza. Nonostante la perdita di due rulli, il film è stato restaurato dal Korean Film Archive usando la sceneggiatura originale per fornire una descrizione delle scene mancanti.
Lun 22, h. 16.00
Mar 23, h. 16.00