Confini-sconfinamenti
Il Festival delle Colline Torinesi, arrivato alla ventinovesima edizione, sempre organizzato da TPE Teatro Astra, si ripropone in autunno, dal 12 ottobre al 10 novembre. Il tema del Festival è, a conclusione di un ciclo triennale, Confini-sconfinamenti, sia in riferimento alla storia e alla contemporaneità, che alle contaminazioni linguistiche tra le arti. Quest’ultima specificità ha a che fare anche con un progetto condiviso con la Fondazione Merz, partner abituale. Il programma 2024 esalta le caratteristiche internazionali del Festival, che inaugura con una compagnia spagnola, di Barcellona, e propone all’attenzione anche la Grecia e il Libano, “paese ospite”. Ci sono anche interpreti provenienti da Congo e Bosnia. La consueta e ricca “monografia d’artista” viene dedicata a un nome di spicco della scena italiana e continua il focus condiviso su un altro maestro della creazione contemporanea. Il Festival 29 conferma le sinergie con il Teatro Stabile di Torino e con Torinodanza, così come con la Fondazione Piemonte dal Vivo e il Museo Nazionale del Cinema.
Nel cartellone del festival, un appuntamento è dedicato ad Hannah Arendt al Teatro Gobetti dal 22 al 31 ottobre. La filosofa tedesca viene ritratta in una sorta di conferenza impossibile del 1943 e in una dei giorni nostri. Sulla scena la interpreta Francesca Cutolo.
Guerra
(Italia 2003, 61’, DCP, col.)
Nel Gennaio 2003 , la compagnia teatrale di Pippo Delbono ha attraversato Israele e Palestina per mettere in scena la pièce teatrale Guerra, ideata e diretta da Pippo Delbono. Guerra è il bisogno di rappresentare la vita che nasce dalla marginalità e la gioia che può nascere dalla sofferenza e dalla diversità.
Ven 8, h. 21.00
Grido
(Italia 2006, 75’, DCP, col.)
Il film è la storia autobiografica del regista, che ripercorre le fasi salienti della sua vita, accompagnato dai personaggi che hanno costellato il suo percorso. Una sorta di dichiarazione di poetica, un ritratto del suo percorso artistico attraverso il teatro e la realtà. Gli attori sono interpreti del loro stesso personaggio, come sempre accade nei lavori di Delbono.
Sab 9, h. 21.00
Amore carne
(Italia 2011, 75’, DCP, col.)
Nel corso dei viaggi, la piccola camera o il telefonino di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d’albergo a Parigi ad un’altra a Budapest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. Insieme a tutti questi testimoni, alcuni famosi, altri no, che dicono o danzano la loro visione dell’universo. A volte la camera agisce di nascosto. A volte riprende gli attimi che precedono una catastrofe – come il terremoto de L’Aquila. Oppure il dopo, come a Birkenau.
Dom 10, h. 18.45
Vangelo
(Italia/Belgio 2016, 85’, DCP, col.)
“Con gli occhi feriti sono entrato in un campo di rifugiati. Senza difese, senza idee chiare, senza capire bene perché andavo lì. Certo per fuggire da quel mio mondo del teatro così lontano dal mondo, così morto, per riempire un mio vuoto, per cercare qualcosa di vivo. E ho incontrato delle persone che portavano segni di grandi ferite, di grandi lotte, ma anche segni di grande vita.
Ho trovato qualche cosa in loro che credo c’entri con la verità, la bellezza, l’arte, la fede. E forse con quel Vangelo in cui tanto credeva mia madre”. (P. Delbono).
Dom 10, h. 20.30 – Il film sarà introdotto da Pippo Delbono