I film del 1973
La rassegna propone una piccola carrellata di 6 film per farci ritornare al 1973, 50 anni fa, proseguendo la ricognizione sul cinema italiano anno per anno che l’Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza con il Museo Nazionale del Cinema da tanti anni persegue. In questa selezione, inevitabile, la presenza di Amarcord di Federico Fellini, il suo film più programmaticamente tramato sulla rievocazione nostalgica di una giovinezza perduta e di un mondo mitico. Al contrario La proprietà non è più un furto di Elio Petri ci fa piombare, attraverso una storia grottesca, in una cupa realtà, connotata da un plumbeo grigiore, che ben si accorda al clima del 1973, un anno in Italia di scontri e manifestazioni, servizi segreti, trame oscure, attentati riusciti e falliti. e che vede a livello internazionale la fine della guerra del Vietnam ma anche l’orrendo golpe in Cile con l’uccisione di Allende e la feroce dittatura di Pinochet. Con Un Amleto di meno Carmelo Bene prosegue nella sua azione rabbiosamente dissacrante, smontando e rimontando i grandi classici, intoccabili, in questo caso Amleto; con stupore poi troviamo in questo anno 1973 un film storico, Le cinque giornate del tutto anomalo nella filmografia di Dario Argento. che tuttavia, anche attraverso la sceneggiatura di Nanni Balestrini riesce a imprimere alla storia accenti non convenzionali. Storicamente classico è invece il Giordano Bruno di Giuliano Montaldo, un buon esempio di cinema civile. Infine chiudiamo con La circostanza, un film di Ermanno Olmi, poco apprezzato all’epoca ma che merita di essere rivalutato per la sua descrizione attenta e profonda di una famiglia borghese fragile e destinata ad essere trascinata alla deriva da una “circostanza”.
Elio Petri
La proprietà non è più un furto
(Italia 1973, 125’, DCP, col.)
Total è un giovane impiegato che odia il denaro e soprattutto a chi, avendolo, lo considera la cosa più importante della vita, come il tronfio e ricchissimo commerciante di salumi del paese, che Total perseguita in tutti i modi, derubandolo e facendogli dispetti di ogni genere. Il commerciante dopo aver cercato di farlo venire a miti consigli con le buone decide di eliminarlo strangolandolo.
Mer 6, h. 20.45 – Il film sarà introdotto da Matteo Pollone
Federico Fellini
Amarcord
(Italia/Francia 1973, 127’, DCP, col.)
Il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta, al suo paese.
I miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l’insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza “che va con tutti”, la prostituta sentimentale, la visita dell’emiro dalle cento mogli, la Mille Miglia, il papà antifascista che si fa riempire d’olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico Rex.
Ven 8, h. 20.45
Carmelo Bene
Un Amleto di meno
(Italia 1973, 70’, 35mm, col.)
Ultimo film di Bene (sia come regista che come attore), che trae spunto dal testo di Jaques Laforgue Amleto ovvero le conseguenze della pietà filiale. Gli elementi shakespeariani vengono stravolti col tipico gusto provocatorio. Claudio uccide il re suo fratello e diviene amante della vedova. Il “re nero” non vuole vendetta, bensì mettere in scena una commedia a Parigi. Orazio racconta ad Amleto di aver visto il fantasma del re assassinato e Amleto gli raccomanda di tacere. All’incoronazione, Claudio prega Amleto di restare e gli promette di sostenere le sue imprese teatrali.
Dom 10, h. 16.00
Dario Argento
Le cinque giornate
(Italia 1973, 122’, HD, col.)
Durante le cinque giornate di Milano, nel marzo 1848, il delinquentello Cainazzo e il panettiere romano Romolo sono coinvolti nei moti antiaustriaci del Risorgimento. Dopo aver partecipato all’erezione di una barricata fatta con i mobili appartenenti ad una contessa ninfomane, scelgono di arruolarsi nelle schiere di un ambiguo barone. Entrambi assistono stupiti ad una realtà in preda al panico, si perdono ognuno per la propria strada, fino al momento in cui Cainazzo viene catturato dagli austriaci e processato dal suo vecchio capobanda.
Lun 11, h. 15.30
Giuliano Montaldo
Giordano Bruno
(Italia/Francia 1973, 123’, 35mm, col.)
A Venezia Giordano Bruno (1548-1600) coglie l’occasione di una processione commemorativa della vittoria di Lepanto per condannare una religione che fa uso della violenza. Fra amici e poi con l’amante, espone le sue idee filosofiche nutrite di panteismo e il suo concetto di una duplice religione: una fatta per il popolo, l’altra che è liberazione e superamento, riservata a uomini superiori. Con Gian Maria Volonté.
Mar 12, h. 18.00
Ermanno Olmi
La circostanza
(Italia 1973, 96’, video, col.)
La vita arida e disgregata di una famiglia-tipo dell’alta borghesia milanese, tra solitudini individuali e disorientamento sociale, in un momento di crisi generale della società. Un giorno la madre soccorre un ragazzo rimasto ferito in un incidente stradale e gli si affeziona, per lei sembra cominciare una nuova vita, ma tutto finisce con l’estate.
Mer 13, h. 20.45 – Il film sarà introdotto da Silvio Alovisio