Giochi proibiti/Il generale della Rovere
Un viaggio nel cinema mondiale attraverso i film che hanno vinto il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 1932 ad oggi, riscoprendo cinematografie, tendenze, movimenti, sperimentazioni, rivoluzioni culturali e artistiche che hanno lasciato tracce preziose nel presente.
Il senso, dunque, è quello di tornare indietro nel tempo raccogliendo alcuni tra i film che hanno condizionato l’evoluzione del cinema e dei festival, che hanno saputo (e sanno farlo tuttora) farsi testimoni essenziali delle diverse fasi di sviluppo e di crisi dell’arte delle immagini in movimento. Un omaggio al festival di cinema più antico del mondo, nato più di novant’anni fa da un’idea dell’allora Presidente della Biennale Giuseppe Volpi di Misurata, dello scultore Antonio Maraini e di Luciano de Feo, che ha rappresentato il punto di partenza di un interesse e di una ricerca focalizzate sul cinema come linguaggio artistico e, soprattutto, come occasione di incontro e di confronto di registi, produttori, attori, critici e in senso più esteso, di cineasti di tutto il mondo, portatori di una visione unica e determinante.
Perché nella sua storia quasi centenaria, il Leone d’Oro è diventato qualcosa di più di un premio. È un vero e proprio simbolo di innovazione, di coraggio e di qualità artistica. Nella maggior parte dei casi il premio ha contribuito alla nascita dei grandi autori che si sono affermati in tempi successivi, dando all’universo cinematografico ogni volta un nuovo stimolo e nuovi elementi di riflessione.
René Clémen
Giochi proibiti (Jeux interdits)
(Francia 1951, 84’, HD, b/n, v.o. sott. it.)
Un amore infantile reso drammatico dalla realtà che lo circonda: mentre infuria la guerra Paulette, cinque anni, e Michel, undici, ripetono nei loro giochi gli orrori e le crudeltà che vedono quotidianamente. Quando gli adulti tentano di separare i due bambini, Paulette fugge.
Lun 3, h. 21.00/Mar 18, h. 18.00
Roberto Rossellini
Il generale della Rovere
(Italia 1959, 84’, 35mm, b/n,)
Un episodio della Resistenza tratto da un racconto di Indro Montanelli: un truffatore (Vittorio De Sica) viene risparmiato dai tedeschi durante l’occupazione purché accetti di fingersi un eroe nazionale, come tale entrerà a S. Vittore e raccoglierà le confidenze dei prigionieri. La loro vicinanza è salutare per la sua coscienza e l’uomo si offre come volontaria vittima durante una rappresaglia.
Mar 18, h. 20.30