L’importante è non farsi notare
Un percorso a cavallo tra cinema, televisione, musica, varietà e moda alla ricerca di quelle tracce colorate, esuberanti, leggere fino all’incoscienza, che testimoniano un cambio di radicale nella società e nel modo di rappresentarsi. Come un contrappunto al cinema moderno, caratterizzato da una forte dimensione autoriale, i film che prendono il via dalla rivoluzione del Sessantotto sono lo specchio di una nuova generazione, più attratta da altri generi e forme, che guarda (o che si ispira) al glam rock dei Queen e di David Bowie, ai valori libertari di Woodstock, all’emancipazione sessuale di “Playboy”. La commedia, il film di fantascienza, il thriller sono il luogo ideale per dare vita, con una forte dose di autoironia, a storie e personaggi nuovi, che mettono in crisi alcune delle regole consolidate. Il corpo, spesso esaltato da trucco e costumi, è il centro di questa operazione. I film di questo primo assaggio di retrospettiva sono diventati dei cult, a volte loro malgrado. Raccontano un’Italia e una cultura che oggi ci appaiono molto lontane, forse da cui vorremmo prendere le distanze. Proprio per questo ci piace, in questo tempo così preoccupato a non dire o fare la cosa sbagliata, riproporli.
Stanley Kramer
Indovina chi viene a cena? (Guess Who’s Coming to Dinner)
(Usa 1967, 108’, Hd, col., v.o. sott. it.)
Gli atteggiamenti di una coppia vengono messi in discussione quando la figlia presenta il suo fidanzato afro-americano. Film portavoce della solidarietà “liberal” alla campagna per i diritti civili dei neri americani. Oscar per Katherine Hepburn.
Mar 23, h. 20.30/Lun 29, h. 16.00
Roger Vadim
Barbarella
(Francia 1968, 98’, Hd, col., v.o. sott. it.)
Nell’anno 40.000 Barbarella deve dirigersi verso Venere per compiere una missione speciale: rintracciare lo scienziato Durand Durand. Tratto da un celebre fumetto fantaerotico di Jean-Claude Forest, un film di fantascienza ironicamente pop, che parla di rivoluzione sessuale e immaginazione al potere alle soglie del Maggio francese.
Mer 24, h. 20.45/Dom 28, h. 18.30
Lucio Fulci
Una sull’altra
(Italia 1969, 108’, Hd, col.)
George, giovane medico proprietario di una clinica, affida la moglie Susan, gravemente ammalata, alle cure di un’infermiera. Susan muore ma una sera, in un night, lui incontra una spogliarellista somigliante alla moglie. Ispirato a Hitchcok, Fulci gioca con l’ambiguità del doppio.
Sab 27, h. 16.00/Dom 28, h. 20.30
Serge Gainsbourg
Je t’aime moi non plus
(Francia 1976, 89’, Hd, col., v.o. sott. it.)
Partendo dal titolo della canzone-scandalo che li aveva resi icone della musica mondiale, Gainsbourg costruisce sul corpo sensualissimo e androgino di Jane Birkin una love story estrema e disperata, rigorosa e iperrealista. All’epoca attaccato dalla critica francese, il film venne difeso da Truffaut.
Sab 27, h. 20.30/Lun 29, h. 18.00