David Lynch
Strade perdute (Lost Highway)
(Usa 1996, 135’, v.o. sott. it.)
Fred è un sassofonista jazz convinto che sua moglie Renee lo stia tradendo. In seguito alla morte misteriosa della donna, il giovane viene accusato d’omicidio ma l’uomo non riesce a ricordare assolutamente nessun dettaglio del crimine.
Inquietante e ipnotico thriller esistenziale, Strade perdute segna una svolta radicale nel cinema lynchiano: una discesa vertiginosa nell’identità frantumata, nel tempo circolare e nella paranoia collettiva contemporanea. La storia di un sassofonista accusato dell’omicidio della moglie si dissolve in un incubo di sdoppiamenti e realtà alternative, dove il confine fra colpa e desiderio si annulla. Un’opera disturbante e visionaria, dove la logica si piega alle regole del subconscio.
“C’è una parte della mia creatività che non saprei spiegare, che mi è sconosciuta. È come nella musica: le note sono unite in un certo ordine e formano le melodie. Non interrompiamo l’ascolto per chiederci ‘perché il fa minore è là, dopo il mi diesis?” (David Lynch)
La proiezione fa parte dell’iniziativa The Big Dreamer – il Cinema di David Lynch.
Lucky Red e Cineteca di Bologna si uniscono per celebrare David Lynch, uno dei più grandi maestri del cinema di tutti i tempi, riportando in sala i suoi capolavori.